Come donne in nero di Padova desideriamo condividere informazioni e riflessioni intorno alla guerra.

Crediamo che la guerra mostri oggi la sua totale crudeltà e inutilità.

25 novembre 2011

25 novembre 2011 con le donne di Colombia




25 NOVEMBRE 2011

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Il 25 novembre è il giorno stabilito dalle Nazioni Unite nel 1999 come Giorno Internazionale per
l'Eliminazione della Violenza Contro le Donne: una data che ricorda l'assassinio nella
Repubblica Dominicana nel 1960 delle tre sorelle Mirabal che si opponevano al dittatore Trujillo,
per il cui ordine furono uccise.


Oggi, insieme alle organizzazioni di donne di tutto il mondo, denunciamo la violenza
sulle donne, quella politica e legata ai conflitti armati, così come quella domestica
che in tutti i paesi è la prima causa di morte per le donne.
In ogni continente, paese e cultura, indipendentemente dal reddito, dal ceto o dal gruppo
etnico, gli uomini uccidono le donne, le stuprano, le feriscono nel corpo e nell’anima;
vittime di tali violenze sono donne giovani e meno giovani, immigrate e non, borghesi e
proletarie, del Nord e del Sud del mondo.

In particolare nell'agosto di quest'anno si è tenuto a Bogotà in Colombia il XV Incontro
Internazionale delle Donne in Nero, cui abbiamo partecipato: abbiamo avuto perciò
l’opportunità di conoscere direttamente la difficile situazione delle donne colombiane che
subiscono i pesanti effetti di un conflitto armato per il controllo del territorio e delle sue risorse,
che dura da decenni imponendo una militarizzazione della vita civile e una concezione della
sicurezza centrata sul ricorso alle armi e sulla violenza come forma di gestione dei conflitti.
Su invito di varie organizzazioni di donne abbiamo anche visitato la città di Buenaventura
(primo porto sul Pacifico nella regione di Valle del Cauca) dove tutti gli attori armati sono
presenti, dai paramilitari alla guerriglia, dai narcotrafficanti all’esercito e la polizia, con pesanti
conseguenze sulla vita della popolazione, soprattutto femminile. Ma le donne di Buenaventura
sono anche molto organizzate e reagiscono chiedendo giustizia con coraggio e tenacia.


Oggi, accogliendo l’appello della rete internazionale delle Donne in Nero, siamo in piazza:


• per esprimere solidarietà e vicinanza alle donne della Colombia e in
particolare della città di Buenaventura;
• per affermare che molte donne, in Colombia come in Italia, non
accettano più di essere le vittime e prendono la parola perché non
vogliono che scenda il silenzio sulle violenze che subiscono, perché
esigono giustizia, perché vogliono affermare la libertà di decidere delle
loro vite nel pubblico e nel privato e desiderano una società dove le
relazioni tra uomini e donne si basino sul rispetto e il riconoscimento
reciproco e dove la guerra sia considerata una vergogna.



INSIEME A TUTTE LE DONNE DEL MONDO FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA
VOCE PER DIRE CON FORZA:


NÈ GUERRA CHE CI DISTRUGGA, NÈ PACE CHE CI OPPRIMA!


Donne in Nero di Padova
25 novembre 2011
http://controlaguerra.blogspot.

23 novembre 2011

25 novembre: NI UNA MAS

25 ORE IL 25 NOVEMBRE CONTRO LA VIOLENZA - NI UNA MAS.

Il 25 novembre è il giorno stabilito dalle Nazioni Unite nel 1999 come Giorno Internazionale per l'Eliminazione della Violenza Contro le Donne: una data che ricorda l'assassinio nella Repubblica Dominicana nel 1960 delle tre sorelle Mirabal che si opponevano al dittatore Trujillo, per il cui ordine furono uccise. Purtroppo, in questi anni la situazione non è migliorata.

Insieme alle organizzazioni di donne di tutto il mondo, denunciamo la violenza sulle donne, quella politica e legata ai conflitti armati, così come quella domestica che in tutti i paesi è la prima causa di morte per le donne.

Quando in tutto il mondo le donne rivendicano la loro libertà di decidere della propria vita, molti, troppi uomini reagiscono con rabbia infliggendo umiliazioni, esclusioni, percosse e violenze. E’ proprio il persistere della disparità di potere tra uomo e donna a causare i conflitti più diversi, dall’ambito familiare, privato, a quello politico dei rapporti tra le nazioni.

Là dove imperversano guerre e conflitti armati, la voce delle donne è cancellata dal rumore delle armi: alle loro richieste di dignità, rispetto e libertà si risponde con violenze, stupri, omicidi. Non già incidenti di percorso, effetti collaterali, come molti, troppi uomini sostengono, ma strumenti deliberatamente pianificati.

Nell'agosto di quest'anno si è tenuto a Bogotà in Colombia il XV Incontro Internazionale delle Donne in Nero: abbiamo così potuto conoscere la difficile situazione delle donne colombiane in particolare quelle che vivono nella città di Buenaventura dove tutti gli attori armati sono presenti, dai paramilitari alla guerriglia, dai narcotrafficanti all’esercito, alla polizia, in lotta per il controllo del territorio. Ne deriva una pesante militarizzazione della vita civile, una concezione della sicurezza basata sul ricorso alle armi, la delazione, la violenza come forma di gestione dei conflitti, con gravi conseguenze sulla vita della popolazione, soprattutto femminile.
Ma le donne sono anche molto organizzate e reagiscono chiedendo giustizia con coraggio e tenacia.
Il 24-25 Novembre a Buenaventura, le donne colombiane della Ruta Pacifica lancieranno 25 ore di attività:

Programmi radio di coscientizzazione sulla violenza contro le donne. I programmi radio dureranno fino alle 05:00 del mattino. Questa ora la chiamiamo "Alborada" (o "amanecer") e sarà molto rumorosa per rendere visibile la giornata nella comunità.
Attività nei diversi quartieri e istituzioni educative.

A mezzogiorno saranno in piazza dove ci saranno degli schermi videomessaggi di solidarietà saranno mostrati

Alle 14:00 alla Camera Di Commercio i risultati dell'indagine sulle cifre della violenza sulle donne saranno resi pubblici. I saluti delle donne in nero italiane, spagnole, e statunitensi verranno ricevuti.

Alle 19 viene organizzato un atto centrale delle Donne in Nero e della Ruta Pacifica, atto molto importante perché dà inizio alle attività della notte che realizzeremo nel centro della città, visitando bar, "negocios de fiestas y ruidos", sfidando un po' il pericolo, per coscientizzare tutti su questo tema; staremo così fino all'una di notte.

Noi, come Donne in Nero, ci siamo impegnate a promuovere nei nostri paesi varie iniziative a sostegno delle donne della Colombia.

VEDI APPUNTAMENTI SU

http://donneinnero.blogspot.com/

17 novembre 2011

GIÙ LE MANI
DALLE DONNE
25 NOVEMBRE 2011
GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
“La violenza contro le donne persiste in ogni paese del mondo come pervasiva viola-
zione dei diritti umani e maggior ostacolo alla realizzazione dell’uguaglianza di gene-
re. Perpetuata dallo Stato e dai suoi agenti, dai membri della famiglia o da estranei,
nella sfera pubblica o privata, in tempi di pace e di guerra, tale violenza è inaccettabi-
le. (...) Fino a quando essa perdurerà, noi non potremo pretendere di progredire real-
mente verso l’uguaglianza, lo sviluppo, la pace.”
(da: “Studio approfondito di tutte le forme di violenza contro le donne”,
Una violenza diffusa e intollerabile. In ogni continente, paese e cultura, indipendentemente dal
reddito, dal ceto o dal gruppo etnico, gli uomini uccidono le donne, le stuprano, le feriscono nel corpo
e nell’anima; vittime di tali violenze sono donne giovani e meno giovani, immigrate e non, borghesi e
proletarie, del Nord e del Sud del mondo: sono sempre donne.
In Italia:
nel 2010 115 donne hanno trovato la morte a causa della violenza maschile;
101 nel 2006, 107 nel 2007, 112 nel 2008, 119 nel 2009;
è soprattutto la violenza domestica la principale causa di morte per le vittime di femminicidio: nel
2010 il 37% delle vittime è morta per mano dei mariti, il 18% da un convivente o un fidanzato, il 9% da
un ex compagno, il 13% da parenti. Il 70,8%
delle vittime e il 76% degli assassini sono di nazionalità italiana;
una donna su tre, in Italia, dai 16 ai 70 anni, è stata vittima di qualche tipo di violenza fisica;
8 casi di violenza o molestie su 10 avvengono in casa, ma il 90% delle molestie non viene denunciato.
(Dati Istat 2010)
Le donne del Comitato provinciale di Padova
di SENONORAQUANDO si ritroveranno
venerdì 25 novembre
SULLA SCALINATA DELLA GRAN GUARDIA alle ore 12.00
PER DIRE BASTA
alla violenza maschile sulle donne, al controllo del corpo femminile attuato da società
apertamente o larvatamente patriarcali , alle conseguenze nefaste dei conflitti armati
e degli integralismi religiosi sulla vita delle donne e per riaffermare il diritto di tutte le
donne all’autodeterminazione, a vivere in libertà e senza paura
SIT-IN DALLE ORE 16 IN PIAZZA DEI SIGNORI
SAREMO VICINE ALLE DONNE DI BUENAVENTURA (COLOMBIA)
novembre
SENONORAQUANDO Comitato provinciale di Padova
GIÙ LE MANI
DALLE DONNE
25 NOVEMBRE 2011
GIORNATA INTERNAZIONALE
CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
VIVERE LIBERE DALLA VIOLENZA, LIBERE DI SCEGLIERE
Quando in tutto il mondo le donne rivendicano la loro libertà di decidere della propria vita, molti,
troppi uomini reagiscono con rabbia infliggendo umiliazioni, esclusioni, percosse e violenze.
È proprio il persistere della disparità di potere tra uomo e donna a causare i conflitti più diversi,
dall’ambito familiare, privato, a quello politico dei rapporti tra le nazioni. Le lotte per rivendicare i
diritti all’istruzione, alle cure sanitarie, al lavoro e alla parità di retribuzione, alla maternità consa-
pevole, alla presenza nelle Istituzioni, in molti casi il diritto stesso alla vita, riguardano, a diversi
livelli, le donne di tutti i paesi.
Là dove imperversano guerre e conflitti armati, la voce delle donne è cancellata dal rumore delle
armi: alle loro richieste di dignità, rispetto e libertà si risponde con violenze, stupri, omicidi. Non
già incidenti di percorso, effetti collaterali, come molti, troppi uomini sostengono, ma strumenti
deliberatamente pianificati.
Questa smisurata violenza si consuma spesso nel silenzio e nella disattenzione più totali. Una gran
parte dell’opinione pubblica e i parlamenti nazionali, anche nelle società occidentali che vantano
istituzioni democratiche, sembrano ignorare il crescendo di violenza che le donne stanno subendo.
Accogliendo l’appello della rete internazionale delle Donne in Nero,
esprimiamo solidarietà e vicinanza alle donne della Colombia
e in particolare della città di Buenaventura
fra le quali sono aumentate le morti violente e gli abusi di ogni tipo, sulle quali il conflitto armato,
la militarizzazione della vita civile, la povertà aggravano il livello di violenza. Tutti gli attori arma-
ti colombiani - guerriglieri, paramilitari, esercito, polizia, narcotrafficanti - utilizzano lo stupro come
strumento di punizione contro comunità ritenute vicine al nemico e considerano il corpo delle
donne come bottino di guerra.
Ma molte donne, in Colombia come in Italia, non accettano più di essere le vittime e prendono
la parola perché non vogliono che scenda il silenzio sulle violenze che subiscono, perché esi-
gono giustizia, perché vogliono affermare la libertà di decidere delle loro vite nel pubblico e nel
privato e desiderano una società dove le relazioni tra uomini e donne si basino sul rispetto e il
riconoscimento reciproco.
ALLE DONNE DI BUENAVENTURA (COLOMBIA) SAREMO VICINE
DURANTE IL SIT-IN DALLE ORE 16 IN PIAZZA DEI SIGNORI.
A noi donne spetta il compito di essere protagoniste della nostra liberazione, rifiutando ogni
espressione patriarcale (gli integralismi religiosi, le guerre, gli scontri di civiltà, le società mili-
tarizzate, le politiche securitarie, la subalternità al mondo maschile e ai suoi valori) e pratican-
do l'etica del rispetto di sé e del rispetto tra diversi.
INSIEME A TUTTE LE DONNE DEL MONDO FACCIAMO SENTIRE
LA NOSTRA VOCE PER DIRE CON FORZA:
NÈ GUERRA CHE CI DISTRUGGA, NÈ PACE CHE CI OPPRIMA!
DONNE IN NERO di Padova

Per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne

25 NOVEMBRE 2011
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA
SULLE DONNE


Accogliendo l’appello della rete internazionale delle Donne in Nero, esprimiamo solidarietà e vicinanza alle donne della Colombia e in particolare della città di Buenaventura, fra le quali sono aumentate le morti violente e gli abusi di ogni tipo, sulle quali il conflitto armato, la militarizzazione della vita civile, la povertà aggravano il livello di violenza. Tutti gli attori armati colombiani - guerriglieri, paramilitari, esercito, polizia, narcotrafficanti - utilizzano lo stupro come strumento di punizione contro comunità ritenute vicine al nemico e considerano il corpo delle donne come bottino di guerra.

La violenza contro le donne è una violenza diffusa e intollerabile
In ogni continente, paese e cultura, indipendentemente dal reddito, dal ceto o dal gruppo etnico, gli uomini uccidono le donne, le stuprano, le feriscono nel corpo e nell’anima; vittime di tali violenze sono donne giovani e meno giovani, immigrate e non, borghesi e proletarie, del Nord e del Sud del mondo: sono sempre donne.

In Italia:
nel 2010 115 donne hanno trovato la morte a causa della violenza maschile (101 nel 2006, 107 nel 2007, 112 nel 2008, 119 nel 2009);
è soprattutto la violenza domestica la principale causa di morte per le vittime di femminicidio: nel 2010 il 37% delle vittime è morta per mano dei mariti, il 18% da un convivente o un fidanzato, il 9% da un ex compagno, il 13% da parenti. Il 70,8% delle vittime e il 76% degli assassini sono di nazionalità italiana;
una donna su tre, in Italia, dai 16 ai 70 anni, è stata vittima di qualche tipo di violenza fisica;
8 casi di violenza o molestie su 10 avvengono in casa, ma il 90% delle molestie non viene denunciato.
(Dati Istat 2010)


Ma molte donne, in Colombia come in Italia, non accettano più di essere le vittime e prendono la parola perché non vogliono che scenda il silenzio sulle violenze che subiscono, perché esigono giustizia, perché vogliono affermare la libertà di decidere delle loro vite nel pubblico e nel privato e desiderano una società dove le relazioni tra uomini e donne si basino sul rispetto e il riconoscimento reciproco e dove la guerra sia considerata una vergogna.


INSIEME A TUTTE LE DONNE DEL MONDO FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE PER DIRE CON FORZA:


NÈ GUERRA CHE CI DISTRUGGA, Nè PACE CHE CI OPPRIMA!


Donne in Nero di Padova
25 novembre 2011
http://controlaguerra.blogspot.com/

06 novembre 2011

Incontro con Cecilia Salazar per conoscere la realtà delle donne in Bolivia

All’interno dei Programmi di internazionalizzazione dell’ateneo
il CIRSPG con le “Donne in Nero” di Padova
promuove l’incontro con

Cecilia Salazar de la Torre

Universidad Mayor de San Andrés, La Paz (Bolivia)
Sul tema:
GÉNERO, ETNIA Y CLASE: LA CONDICIÓN FEMENINA EN BOLIVIA DURANTE EL SIGLO XX


L’incontro si terrà il
15 novembre ore 17.30 aula B3
Via del Santo 22 –Cà Borin facoltà di Scienze Politiche
Interverranno
Alisa Del Re, direttora del CIRSPG
Marianita de Ambrogio, Donne in Nero

Traduzione dallo spagnolo di Sabina Verdi

CIRSPG, Centro interdipartimentali di ricerca: studi sulle politica di Genere, Via Rialto, 15 – 35123 Padova – tel: 049-827.8929 - Fax: 049-8278968 Direttora: Prof. Alisa Del Re sito web: http://www.unipd-cirspg.it/